L’uomo e la donna che vogliono vivere il loro battesimo devono andare verso le periferie, verso le periferie geografiche, le periferie culturali, le periferie esistenziali, devono andare con questa proposta evangelica... vivere in questa tensione, una tensione tra l'interiorità dell’incontro con Gesù che vi spinge verso fuori e pone tutto in questione, tra un andare e un tornare continuo.





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Chaput: «Francesco è la medicina che serviva alla Chiesa»





Vatican Insider intervista l’arcivescovo di Filadelfia Charles Joseph Chaput: “La cristianità europea sta diventando tiepida. Ben venga un papa dall’America latina”

FRANCESCO SEMPRININEW YORK
Charles Joseph Chaput, arcivescovo di Filadelfia, alla vigilia della elezione del Santo Padre, lei aveva ricordato come "il Papa sia prima di tutto il vescovo di Roma e che, se si mettono da parte quelli che sono i doveri di carattere internazionale del Pontefice, il vescovo di Roma dovrebbe normalmente essere italiano. Ebbene quello che è accaduto una settimana fa non è poi così lontano dalle sue considerazioni, visto che il cardinale Jorge Mario Bergoglio è originario del Piemonte? «La chiamerei una coincidenza piuttosto felice. Il popolo di Roma troverà nel nuovo vescovo uno di loro, una persona che piacerà molto».

Appena eletto Francesco I ha detto di essere stato scelto dalla «fine del mondo». Cosa intendeva?

«Ai nostri giorni, il Vangelo viene predicato in ogni angolo del mondo. La casa del Signore è una sola e ospita un unico popolo, intimamente unito dall'amore di Gesù Cristo, e non importa da dove veniamo. Il nuovo Papa ne è una prova evidente, egli viene letteralmente dall'altra parte del Pianeta».

Il fatto che provenga dall'Argentina rafforza in qualche modo il peso della comunità ispanica nella Chiesa cattolica del XXI secolo? Questo che influenza avrà sulla Chiesa statunitense?

«Può darsi che il Signore ci stia dicendo che la tiepida cristianità che ritroviamo ai nostri giorni nell'emisfero settentrionale del Pianeta non è più abbastanza vigorosa per fronteggiare le sfide che attendono la Chiesa. La mediocrità nella fede non è degna del Figlio di Dio e nemmeno del nostro stesso destino di cristiani. La Chiesa in America latina è viva, e gli Stati Uniti stessi ogni anno stanno diventando sempre più latini. Sono maturi i tempi per prendere atto di questa nuova realtà, e il Papa argentino ne è l'incarnazione».

Il Cardinal Bergoglio è un alto prelato assai atipico, non ha mai avuto un incarico amministrativo nella Curia romana, non ha mai voluto l'autista, si fa da mangiare da solo, e prende l'autobus come il resto del popolo. Cosa rappresenta tutto questo?

«Meno si ha meglio è. Semplicità ed umiltà, quando sono associate a intelligenza e coraggio, rappresentano una medicina molto efficace per l'animo. Sono convinto che questo Papa sia proprio la medicina di cui abbiamo bisogno come Chiesa».

Come mai, a suo avviso, la scelta del Conclave è stata così veloce e unitaria?

«Non conosco le dinamiche interne e comunque non mi interessa il come o il perché della scelta dei cardinali. Mi interessa solo che l'elezione di questo uomo meraviglioso è la prova che Dio esiste e lavora attraverso la sua Chiesa e i suoi leader. Questo è tutto ciò che conta».

La scelta del nome è ricaduta su Francesco perché è il Santo che ha ricostruito la Chiesa di Cristo? Questo significa che la Curia riconosce, in qualche modo, la necessità di una ricostruzione o una ristrutturazione ?

«"Ripara la mia casa" sono state le parole pronunciate da Gesù a San Francesco dalla croce di San Damiano. I temi della riforma, del rinnovamento e della riparazione probabilmente sono tutti racchiusi nella scelta di questo nome. Io stesso sono un cappuccino francescano, e ritengo che troppe persone abbiano confuso l'immagine di San Francesco d'Assisi con quella di una specie di figlio dei fiori in una dimensione hippie del XIII secolo. Il vero uomo non era nulla di tutto questo. Certo aveva in se una forma di contro-cultura, ma solo nel suo senso di radicale povertà e obbedienza alla Chiesa. E nel suo senso del vivere in maniera radicale e completa il Vangelo, con tutti i suoi dettami più scomodi. Questo è il genere di purezza che può portare a una ricostruzione nella vita della Chiesa. Aggiungo un'altra cosa: La più grande qualità di San Francesco era la sua devozione alla fraternità. Un aspetto di cui il Papa ha già dato prova, in relazione agli altri cardinali, salendo sul pullman assieme a loro e chiedendo alla gente di pregare per lui».

I gruppi «liberal», anche qui in America, sembrano piuttosto preoccupati di questa scelta ed il presidente argentino, Cristina Kirchner, ha affermato che il cardinal Bergoglio è portatore di istanze medioevali. Cosa ne pensa?

«Categorie come "liberal" e conservatori sono fuorvianti quando parliamo di credo cattolico. Non si può separare l'amore per un povero da quello per un figlio non nato. La difesa degli oppressi e degli emarginati, la difesa della famiglia, il matrimonio e la gestazione, vengono tutti dallo stesso impegno cattolico per la difesa della dignità umana. Non c'è nulla di progressista nell'uccidere un essere non nato. E non c'è nulla di etichettabile come ortodosso o conservatore nell'ignorare le lacrime dei poveri».

Francesco I ha 76 anni. Non c'è il rischio di trovarci tra qualche anno nella stessa situazione che abbiamo avuto con Benedetto XVI? O la Chiesa sta, in maniera recondita, riflettendo sulla durata del pontificato?

«Dio darà al Papa la forza di cui ha bisogno. Questo è tutto quello che ci occorre sapere».




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